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La Deputazione di Storia Patria per le Marche è stata istituita (R.D. 30 marzo 1890) con lo scopo di operare nel settore della ricerca storica a livello regionale.
Infatti, come si evince dallo Statuto originario (approvato nel 1894) essa viene creata allo scopo di "(...) raccogliere, scegliere e pubblicare storie, cronache, statuti, documenti, notizie, di ogni tempo e specialmente del Medioevo, che siano di capitale importanza alla illustrazione della storia civile, militare, giuridica, economica, letteraria e artistica di dette province.
Promuove altresì i lavori diretti a migliorare l'ordinamento delle biblioteche, degli archivi, dei musei archeologici, delle collezioni artistiche esistenti nei comuni marchigiani " (art. 1). Lo Statuto vigente, il quale non riconosce più priorità allo studio dell'età medievale, assegna alla Deputazione "lo scopo di promuovere ricerche e studi sopra la storia della regione, sotto ogni aspetto nel contesto della storia italiana ed europea. Essa promuove la pubblicazione delle fonti e degli studi relativi; tiene pubbliche adunanze scientifiche, convegni di studio e congressi al fine dell'illustrazione e della conservazione delle memorie storiche marchigiane" (art. 1 dello Statuto attualmente in vigore approvato con D.M. 27 giugno 1991 ).
Prima che nascesse la Deputazione (con atto di secessione dalla Deputazione toscana) operò nella regione (fino al 1881) l'Archivio storico marchigiano di Ancona, in seguito venne istituito a Foligno (1884) l'Archivio storico per le Marche e per l'Umbria, rimasto attivo fino al 1888.
L'attività delle Deputazioni regionali fu indirizzata inizialmente alla ricostruzione della storia dell'Italia dopo l'Unità e, dalle stesse, furono istituiti gli Archivi di Stato, sul territorio nazionale, aventi sedi in ogni provincia.
Durante i primi anni di attività, l'attenzione degli appartenenti alla Deputazione di Storia Patria per le Marche è rivolta principalmente allo studio dell'età medievale, considerata, dall'ideologia romantica del tempo, la culla delle moderne civiltà. Contemporaneamente (fine secolo XIX) invece nella vicina Emilia Romagna si manifesta un profondo interesse per la preistoria grazie soprattutto all'attività di Giovanni Gozzadini (membro della locale Deputazione) che negli anni 1853-1855 cura gli scavi archeologici della località di Villanova, nei pressi di Bologna, da cui emergeranno i reperti di una delle più rappresentative culture della Prima età del Ferro. Anche nelle Marche si diffonderà l'attenzione alle civiltà preistoriche (o in ogni modo precedenti il Medioevo) ma bisognerà attendere tre decenni.
Sono molteplici i motivi per cui durante questi primi 30 anni di vita della Deputazione viene di fatto trascurato lo studio delle culture più antiche: non si era correttamente valutato il ruolo dei Galli in epoca romana e neppure l'effettivo rilievo avuto dalla civiltà Picena, inoltre le campagne di scavo, per restituire alla luce i reperti archeologici, non sono programmate organicamente ma basate principalmente su ritrovamenti fortuiti, si consideri che non esistono, in quegli anni, sul territorio regionale, le Università di tipo umanistico; solo nel 1906 viene istituito il primo Museo a carattere nazionale (il Gabinetto archeologico di Ancona) e nel 1907 nasce la Soprintendenza Archeologica delle Marche mentre nel 1910 iniziano gli scavi della necropoli romana e preromana di Ancona, occorre poi ricordare la previsione, contenuta nel primo articolo dell'originario Statuto, inerente la priorità da accordare allo studio dell'età medievale.
Quasi obbligatoriamente, quindi, l'attività dei membri della Deputazione si orienta in un primo tempo verso i periodi storici (Medioevo, età Moderna ed età Contemporanea) la cui documentazione era decisamente più accessibile.


Divisa del Garibaldino
Colonnello Augusto Elia

Deputazione di storia Patria per le Marche: Piazza Benvenuto Stracca 1, 60121 ANCONA - Tel. Fax (071) 52999